Nicola Nisato lavora nella Direzione Business Alta Velocità di Trenitalia come capotreno Frecciarossa. riuscendo a conciliare il suo lavoro con la passione per il nuoto.
Cosa ti piace della tua professione? Mi occupo di aiutare i passeggeri a bordo in caso di necessità, fornendo assistenza e assicurando a tutti un viaggio confortevole. Questo ruolo di custode è molto gratificante. Interagisco con diverse persone e alcuni incontri possono essere affascinanti. Ascoltare le esperienze degli altri e prestar loro supporto mi arricchisce in modo eccezionale e di questo faccio tesoro ogni giorno, dalla stazione di partenza a quella di arrivo.
Qual è stato il tuo percorso nel Gruppo FS?
Sono stato assunto da Trenitalia nel 2002 e da allora ho sempre lavorato sui treni, sia quelli notturni con cuccetta, facendo spesso viaggi all’estero, sia sugli Intercity, che oggi stanno vivendo una seconda giovinezza grazie al fascino turistico che
esercitano su alcuni passeggeri. Oggi svolgo le mie mansioni sul nostro treno di punta, il Frecciarossa. Il mio percorso è
stato segnato da una serie di incontri professionali che hanno influenzato la mia crescita almeno quanto gli insegnamenti ri-cevuti dal nuoto, la mia passione. Mi divido tra il tracciato dei binari e la corsia delle vasche olimpiche.
Nel nuoto hai ottenuto diversi record. Cosa ti hanno lasciato questi successi?
Ho vissuto momenti incredibili. Nel 2019, ai Campionati mondiali di Gwangju, in Corea del Sud, ho raggiunto il record del
mondo nella categoria Master per la mia fascia d’età nei 1.500 metri e negli 800 metri stile libero e quello europeo nei 400
metri della stessa disciplina. Quest’anno, ai Campionati regionali della Toscana, ho ottenuto il record del mondo nei 1.500
metri stile libero anche per la fascia d’età successiva. Competere mi ha dato l’opportunità di visitare nuove città, conoscere altre culture e allacciare legami con amici che hanno condiviso con me la fatica in acqua.
Come riesci a conciliare tutto questo con il lavoro?
La mia professione e il nuoto, a prima vista, sembrano mondi opposti. Ma in realtà richiedono entrambi dedizione e attenzione. Lavorare a stretto contatto con i viaggiatori mi offre la possibilità di migliorare costantemente. Un percorso di crescita continua che mi accompagna anche nello sport, dove mi hanno sempre insegnato l’importanza del lavoro di squadra.
Come è nata la tua passione per il nuoto?
Lo sport ha un ruolo fondamentale nella mia vita fin dall’infanzia. Grazie ai miei genitori ho imparato a nuotare a tre anni e da allora non ho mai smesso. Dopo la carriera da agonista, ho proseguito nella categoria Master e oggi sono incredibilmente orgoglioso di rappresentare il Dopolavoro ferroviario di Livorno in questa veste. Siamo la squadra campione d’Italia: un risultato importantissimo che condivido con i miei compagni e colleghi.
Articolo di Alessio Giobbi tratto dal periodico: “LA FRECCIA” di Ottobre 2023